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Nascosta tra le colline, Valle Urbana sembra un angolo di paradiso: pascoli verdi, silenzi interrotti solo dal muggito delle mucche, vicinati che si conoscono da sempre. Ma quando un vitello viene ritrovato brutalmente ucciso, la quiete si incrina. È solo l’inizio.
Anna Holmes, spirito libero e amante della natura, si ritrova suo malgrado coinvolta in un’indagine non ufficiale. I sospetti si insinuano fra i sorrisi e le strette di mano, mentre la comunità, all’apparenza serena, mostra crepe profonde. Ogni abitante ha qualcosa da nascondere. E chi sembra innocuo potrebbe rivelarsi il più pericoloso.
Tra paesaggi bucolici e ombre sempre più fitte, La valle dei sospetti è un giallo corale che gioca con la fiducia, l’apparenza e la natura stessa del male. Perché il vero pericolo, a volte, è proprio dove crediamo di essere al sicuro.
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LA RIVOLUZIONE DEL DIALOGO
La parola “dialogo” deriva dal greco διάλογος (diá-logos), ed è formato da diá, cioè attraverso, tra, nel mezzo e logos, ossia ragione, significato e/o parola. Insomma, la definizione sta nella parola stessa.
Che cos’è, il dialogo?
Ho sbagliato domanda. Oggi, la giusta domanda da fare è: CHE COSA NON È, IL DIALOGO? Ed ecco ciò che non è:
– il dialogo non è un monologo. O un doppio monologo, dove uno parla di ciò che gli preme (o crede di premergli) e l’altro pure. Nessuno ascolta.
– il dialogo non è un duello in cui ci si batte a suon di argomentazioni sciocche per avere l’ultima parola – anch’essa sciocca. Nessun incontro in mezzo. Nessun punto d’incontro.
– il dialogo non è un attacco in cui si azzanna l’altro per aver espresso un’opinione, prima di averla persino capita. Nessun logos.
– il dialogo non è un modo di esprimere il proprio ego, un ego frustrato, gonfiato a dismisura da insicurezze, limiti e conflitti interiori irrisolti. Nessun interesse per l’altro.
– il dialogo non è chiusura, chiusura mentale né del cuore, dove ognuno resta intrappolato nella propria certezza del nulla. Niente confronto.
– il dialogo non è barriera che blocca le possibilità, l’interrogativo, la ricerca della risposta. Nessuna esplorazione.
Entheos Edizioni
``Coltivare saggezza, preservare bellezza”La casa editrice Entheos nasce con lo scopo di promuovere valori quali la ricerca della bellezza e la crescita personale. “Coltivare saggezza, preservare bellezza” è il motto che ne guida le scelte editoriali, assieme al desiderio di riproporre valori legati alla consapevolezza e alla promozione umana nel senso più completo della loro accezione.
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